Romanziere e commediografo russo. Direttore del Teatro
Imperiale di Mosca,
Z. fu l'evocatore del passato nazionale in quanto
ambientò i suoi romanzi in momenti storici definiti di cui seppe
abilmente descrivere ambienti e costumi. Il suo primo volume di narrativa,
Jurij Miloslavskij,
ovvero i Russi nel 1612 (1829), ottenne un
grande successo anche da parte della critica, e fu seguito da
Roslavlev,
ovvero i Russi nel 1812 (1831) in cui
Z. narra
le vicende delle guerre napoleoniche. Tuttavia l'aver trasferito le sue storie
in epoca più recente, in un periodo che la maggior parte dei suoi
compatrioti aveva personalmente vissuto, danneggiò l'esito del secondo
libro. L'insuccesso dipese anche dalla presa di posizione dell'autore che, nel
contesto, dichiarava esplicitamente le sue simpatie per la Monarchia e la
reazione. Dalla
Cronaca di Nestore,
Z. trasse la vicenda narrata
in
La tomba di Askold (1833) in cui l'autore ritornò agli antichi
modelli che gli avevano garantito popolarità (Ramzaj, Penza 1789 - Mosca
1852).